Il futuro elettrico del nostro passato

Siamo in Francia nel 1899 quando i 100 km/h vengono superati per la prima volta da un’auto elettrica. Pochi anni dopo, nel 1909, in Italia il futuro sembra elettrico e le prestazioni lo confermano: una delle prime auto elettrica italiane ha 10 cavalli di potenza, raggiunge la velocità di 30 km/h e possiede un’autonomia di 80/90 km.


1899 – Francia – La “Jamais contente” ha motore elettrico e una carrozzeria aerodinamica che le permette di raggiungere i 105 km/h
Torino – Museo dell’automobile

1909 – Italia – Una delle prime auto elettriche italiane aveva autonomia per 80/90 km/h
Torino – Museo dell’automobile

Lo sviluppo delle auto elettriche e di quelle con motore a scoppio prosegue in parallelo fino all’inizio delle due guerre mondiali. In quegli anni gli stati scelgono di non investire nell’elettrico in quanto il motore a scoppio dimostra da subito una crescita più rapida, così il progetto delle auto elettriche viene abbandonato.

Negli ultimi anni molte case automobilistiche, la Tesla su tutte, stanno investendo molto sull’auto elettrica grazie all’invenzione della batteria a litio che garantisce perfomance di tutto rispetto. Basti pensare che la Tesla vanta un’autonomia di 700 km, con tempi di ricarica cha vanno dalla mezz’ora all’ora.

Il fenomeno fisico che permette la conversione dell’energia elettrica in energia meccanica di movimento è l’induzione elettromagnetica. In pratica la corrente elettrica genera un campo magnetico variabile che è in grado di far ruotare un conduttore, come possiamo osservare dal semplice esperimento mostrato nel video.

L’induzione elettromagnetica

Tenendo conto di tutto il processo di produzione, della vita media dell’auto, e della demolizione, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ha calcolato le emissioni di C02 medie in base all’alimentazione:

Benzina – 111 g/km

Diesel – 108 g/km

Elettrica – 51 g/km

Nei primi anni del ‘900 nessuno si poneva il problema dell’inquinamento, il progresso aveva la priorità su tutto. Oggi invece siamo obbligati a trovare soluzioni rapide per il cambiamento climatico e sorge spontanea una domanda: in che mondo vivremmo se fin da subito avessimo investito sul motore elettrico?

Prof. Marco Reho

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *