Un puntino rosso su un grafico

Quale dei treni che stiamo perdendo sceglieremo di prendere?

PREMESSA. Il film Sliding Doors interpretato da Gwyneth Paltrow inizia con una scena di ordinaria quotidianità, nella quale si vede la protagonista che entra nella stazione di una metropolitana: sulle scale che conducono ai binari incrocia una bambina che tarda un attimo a scansarsi, e questo piccolissimo ritardo fa sì che non riesca a salire sul treno in arrivo, e debba prendere quello successivo, che giunge qualche minuto più tardi. Nella scena seguente si ripete la stessa azione, ma questa volta la bambina si sposta per tempo, l’attrice riesce ad introdursi nella porta scorrevole del vagone che si stava chiudendo, e sale sul convoglio. Da questo punto in poi il film si sdoppia: la vita della protagonista prende due strade completamente diverse, a seconda che sia salita o no su quel treno. Il film ci ricorda che in ogni singolo istante, al di là degli eventi casuali che possono capitarci, ciascuna delle scelte che noi facciamo è in grado di cambiare radicalmente il corso della nostra vita e quella degli altri.

IL PUNTINO. Passiamo ad analizzare un’immagine tratta da uno studio molto noto, dal titolo “Consequences of twenty-first-century policy for multi-millennial climate and sea-level change” realizzato nel 2016 da 22 scienziati molto autorevoli [1]. Il grafico riporta l’andamento della temperatura media terrestre negli ultimi ventimila anni. Poi ci mostra una serie di proiezioni per i prossimi diecimila. Possiamo vedere come grazie alla stabilizzazione del clima, il termine dell’ultima glaciazione che ha segnato il passaggio dal Pleistocene all’Olocene ci abbia portati ad abbandonare il nomadismo per passare alla stanzialità: da cacciatori-raccoglitori siamo diventati agricoltori-allevatori. Da quel momento in poi la condizione di stabilità climatica che è perdurata fino all’inizio della Rivoluzione Industriale ci ha consentito di creare la civiltà umana nella forma che oggi conosciamo.

Che cosa è avvenuto durante i 200 anni della Rivoluzione Industriale, che per i tempi geologici del Pianeta sono un battito di ciglia? La nostra specie ha scoperto nel sottosuolo un tesoro nascosto di energia concentrata in forma di combustibili fossili. Attraverso il loro sfruttamento, in brevissimo tempo abbiamo trasferito in atmosfera una quantità consistente del carbonio che per accumularsi sottoterra aveva richiesto alcune centinaia di milioni di anni. L’atmosfera è stata improvvisamente inondata di anidride carbonica, con una concentrazione che non si misurava da milioni di anni. Questo sbilanciamento tra i tempi di spostamento del carbonio tra i diversi comparti ha causato una profonda alterazione del clima terrestre.

DAVANTI A NOI ORA CI SONO QUATTRO SCENARI CLIMATICI. Sono come quattro convogli della metropolitana, che passano a una certa distanza l’uno dall’altro. A noi la scelta su quale di questi salire. Il primo, quello che corrisponde allo scenario di cambiamento climatico più mite, l’abbiamo praticamente già perso. Potremmo forse tentare di prenderlo se ogni singolo individuo che forma la nostra società, e tutta la collettività nel suo insieme, non pensassero a nient’altro. Perché è necessario muoversi con tutta questa urgenza? Il problema lo abbiamo scoperto di colpo? No, purtroppo lo conoscevamo da quarant’anni, ma li abbiamo lasciati trascorrere senza far nulla. Ora ce ne restano soltanto trenta per ricostruire il nostro modello di sviluppo, fondandolo su nuove basi: e siamo molto indietro nel processo di transizione, perché questo tema non è presente nella nostra società. La sfida è sostituire la fonte di energia che alimenta il nostro Sistema: significa cambiare il nostro modo di abitare, il nostro modo di pensare, di alimentarci e di spostarci, in sostanza il nostro stile di vita. Queste azioni siamo pronti a farle se ci troviamo di fronte ad un pericolo immediato, come si è visto nelle settimane di emergenza sanitaria a causa della pandemia da Covid-19. Tuttavia non riusciamo a percepire il pericolo quando ci relazioniamo con fenomeni di lungo periodo. Tecnologicamente parlando, ci siamo evoluti molto rapidamente, ma culturalmente, non stiamo riuscendo a costruire un adattamento alle modificazioni che noi stessi abbiamo creato. Dalla capacità di realizzare velocemente questo adattamento dipende il benessere e la sopravvivenza della nostra specie.

LE CONSEGUENZE STORICHE DELLE NOSTRE SCELTE. Queste poche righe sono state scritte per gli studenti che affrontano la maturità in questo anno scolastico [ndr: 2019/20] così diverso dal solito. La consapevolezza della dimensione del problema e la caratteristica del particolare momento storico che stiamo vivendo sono particolarmente importanti per gli adolescenti che si stanno preparando ad entrare nella società, diventando nuovi cittadini e nuovi professionisti. Questa consapevolezza, unita alla volontà di cambiare e di reagire, deve essere patrimonio di ogni abitante del Pianeta.

Tutti quanti noi, in questo momento, ci troviamo dentro a quel puntino rosso. Non abbiamo a disposizione altro tempo ed altro spazio per poter risolvere il problema.

Siamo ancora in tempo, e abbiamo la possibilità di cambiare il nostro futuro. Dobbiamo soltanto evitare di perdere altri treni.

[1] Clark et al., 2016  (open access) Consequences of twenty-first-century policy for multi-millennial climate and sea-level change https://www.nature.com/articles/nclimate2923

Articolo di Gabriele Porrati (Socio Onorario di Semi di Scienza e Presidente della Coop. Cambiamo), con la collaborazione di Yuri Galletti (Presidente di Semi di Scienza)

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