Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it Thu, 18 Jul 2024 15:12:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 http://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it 32 32 Beach litter: confronto tra i rifiuti più abbondanti sulle spiagge europee e tre spiagge della Toscana http://www.semidiscienza.it/2024/07/16/beach-litter-confronto-tra-i-rifiuti-piu-abbondanti-sulle-spiagge-europee-e-tre-spiagge-della-toscana/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=beach-litter-confronto-tra-i-rifiuti-piu-abbondanti-sulle-spiagge-europee-e-tre-spiagge-della-toscana http://www.semidiscienza.it/2024/07/16/beach-litter-confronto-tra-i-rifiuti-piu-abbondanti-sulle-spiagge-europee-e-tre-spiagge-della-toscana/#respond Tue, 16 Jul 2024 16:28:24 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2865 È uscito il 3 luglio l’ultimo Marine Litter Watch – Europe’s Beach Litter Assessment dell’Agenzia europea dell’ambiente e dell’European Topic Centre Biodiversity and ecosystems. Il confronto con i risultati del nostro progetto di Citizen Science “Profili Antropici – La plastica come misura del nostro tempo” durante il quale sono stati monitorati i rifiuti spiaggiati su tre spiagge della Toscana mostra molte somiglianze.

Il problema

L’inquinamento da plastica e altri inquinanti chimici è al di fuori dello spazio operativo sicuro dei confini planetari per l’umanità. I rifiuti, in particolare la plastica, si accumulano nei sistemi acquatici, soprattutto sulle coste. Ogni anno, 11 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, costituendo l’80% dei rifiuti marini.

La Strategia europea sulla plastica (COM/2018/028final) ha fissato un obiettivo di riduzione del 30% per i rifiuti marini e la Direttiva sulle plastiche monouso (SUPD, 2019/904/UE) ha stabilito l’obiettivo per gli Stati membri dell’UE di ridurre l’impatto di alcuni prodotti di plastica monouso (Single use plastics, SUP) nell’ambiente, riducendone o vietandone l’uso. La Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino (MSFD, 2008/56/CE) ha come obiettivo il raggiungimento di un buono stato ambientale (Good Environmental Status, GES) delle acque marine dell’UE. Al tal fine, e relativamente ai rifiuti spiaggiati (beach litter), la Strategia per l’ambiente marino ha fissato un valore soglia di 20 rifiuti/100 m di spiaggia, stimando che questo valore sia in grado di ridurre i danni dei rifiuti spiaggiati a un livello sufficientemente cautelativo.

I rifiuti spiaggiati più abbondanti a livello europeo

L’iniziativa Marine Litter Watch (MLW) dell’Agenzia europea dell’ambiente coinvolge i cittadini nella raccolta dei rifiuti e dei dati sulle spiagge europee. Questo rapporto, basandosi su risultati precedenti, analizza i dati del 2022 nel contesto degli sforzi dell’UE per affrontare l’inquinamento da plastica.

Il database MLW fornisce informazioni essenziali sullo stato di inquinamento da rifiuti delle spiagge in Europa. Integra i programmi di monitoraggio della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino e supporta la valutazione delle politiche dell’UE, come il Piano d’azione per l’inquinamento zero e la Direttiva sulle plastiche monouso (SUP). Sono inclusi i contributi di oltre 60 comunità e organizzazioni, che hanno registrato quasi 1,5 milioni di rifiuti dalle spiagge europee nell’ultimo decennio.

L’analisi presentata nell’ultimo rapporto Marine Litter Watch – Europe’s Beach Litter Assessment rivela che a livello europeo l’86% degli oggetti registrati sono di plastica e che i prodotti in plastica monouso (SUP) rappresentano il 52% del totale dei rifiuti. I mozziconi di sigaretta sono un problema significativo, rappresentando il 23% dei rifiuti. Gli oggetti legati alla pesca sono meno diffusi, ma notevoli nell’Atlantico nord-orientale. Il Mar Nero è il più inquinato, seguito dal Mediterraneo e dal Mar Baltico. Circa il 90% dei siti esaminati supera la soglia fissata dalla Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino per il buono stato ambientale GES per i rifiuti spiaggiati.

I rifiuti spiaggiati più abbondanti su tre spiagge della Toscana

Nell’ambito del progetto “Profili Antropici” tra Novembre 2022 e Luglio 2023 abbiamo raccolto e classificato 11’237 rifiuti su tre spiagge della Toscana nei comuni di Marina di Vecchiano, Livorno e Rosignano Marittimo. In ciascuna spiaggia abbiamo individuato un sito di campionamento e abbiamo svolto tre monitoraggi in ciascun sito seguendo il protocollo della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino.

L’analisi rivela che l’88,39% dei rifiuti da noi trovati sono di plastica, mentre i prodotti in plastica monouso rappresentano (articoli SUP) corrispondono al 36,96% del totale dei rifiuti. I più abbondanti nel nostro studio sono: mozziconi di sigaretta (22,69%), bottiglie di plastica per bevande (4,38%, tutte le dimensioni insieme), tappi/coperchi di plastica per bevande (2,89%), bastoncini di plastica per cotton fioc (2,79%), pacchetti di patatine/incarti di dolciumi (1,61%).

Nel nostro studio abbiamo rilevato un’abbondanza mediana di rifiuti di 1’266 oggetti/100 m di spiaggia. In tutti i siti e durante tutti i monitoraggi è stata superata la soglia della Strategia Marina per il buono stato ambientale GES.

Le soluzioni

Le evidenze scientifiche dimostrano che gli interventi a monte e a valle, come l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, le tecnologie di rimozione e il miglioramento della circolarità, non sono sufficienti a contenere l’inquinamento da plastica nel breve, medio o lungo periodo. Per affrontare l’inquinamento da plastica è urgente mettere in atto interventi a monte per ridurre la produzione di plastica primaria.

Parallelamente alle azioni a livello internazionale e nazionale, i comuni possono limitare in modo significativo l’inquinamento da plastica monouso sul proprio territorio attraverso lo sviluppo di strategie integrate che includano gli appalti pubblici, l’esemplarità e l’animazione territoriale.

Nell’ambito del progetto Profili Antropici oltre al monitoraggio dei rifiuti spiaggiati abbiamo identificato le misure ambientali messe in atto dai tre comuni della costa Toscana per affrontare gli articoli in plastica monouso (SUP) e abbiamo evidenziato ulteriori possibili misure ambientali per ridurre l’inquinamento da plastica a livello locale.

Abbiamo presentato i risultati del nostro studio al Decimo Simposio Internazionale “Il Monitoraggio Costiero Mediterraneo: problematiche e tecniche di misura” svoltosi a Livorno dall’11 al 13 giugno 2024 al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo e organizzato dall’Istituto di BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBE) in collaborazione con la Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale.

Lo studio integrale Ballerini T., Galletti Y., Tacconi D. (2024) “Plastic pollution on the Tuscan coast: environmental measures municipalities can put in place to reduce itsarà pubblicato nei prossimi mesi negli atti del congresso.

Il progetto Profili Antropici è stato condotto da Semi di Scienza in collaborazione con Sons of the Ocean ed è stato finanziato dall’8 per mille della Chiesa Valdese. Durante tutto il progetto c’è stata una attiva e positiva collaborazione con gli assessori all’ambiente dei comuni di Marina di Vecchiano, Livorno, Rosignano Marittimo.

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Sperimentazione Animale, a che punto siamo http://www.semidiscienza.it/2024/07/08/sperimentazione-animale-a-che-punto-siamo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sperimentazione-animale-a-che-punto-siamo http://www.semidiscienza.it/2024/07/08/sperimentazione-animale-a-che-punto-siamo/#respond Mon, 08 Jul 2024 13:58:35 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2861 di Laura Calvillo

La sperimentazione animale è senz’altro un tema caldo, sia per l’impatto che ha sull’emotività dell’opinione pubblica che per il ruolo indiscusso nella ricerca di base.

L’Europa è forse il continente dove i diritti degli animali sono più tutelati, prova ne sia la direttiva 23/2010 che detta le linee guida da adottare dai singoli paesi, direttiva che è stata via via recepita dai paesi membri. L’Italia ha implementato le linee guida nel 2014 con la legge 26/2014, che nonostante le numerose problematiche non ancora risolte, ha dato una spinta molto forte all’innalzamento dello standard di qualità degli allevamenti e delle procedure. Il punto chiave è giustamente la valutazione del possibile livello di sofferenza esperibile dall’animale, sofferenza che per legge deve essere ridotta al massimo, fino ad un ideale livello zero. La legge quindi ruota tutta intorno a due punti fondamentali: rimpiazzare l’animale ove possible e ridurre al massimo le sofferenze e il numero di animali impiegati, mantenendo la significatività statistica grazie a calcoli precisi (3R: Rimpiazzare, Rifinire, Ridurre). L’iter autorizzativo è molto severo e abbastanza burocratizzato complicando molto la ricerca, fino quasi a scoraggiarla, e questa, va detto, è una delle problematiche che da anni i ricercatori devono gestire. Ma tralasciando gli inevitabili problemi politico-burocratici, un fatto è ormai provato: anche i mammiferi meno sviluppati come i piccoli roditori hanno capacità empatiche importanti e provano sofferenza anche psicologica. Studi di alto livello [1–3] hanno infatti dimostrato come il dolore fisico alteri l’espressione genica, inibisca il funzionamento del nervo vago, stimoli l’attivazione immunitaria e causi, tra le altre alterazioni, un incremento della neuroinfiammazione. Lo stress ha effetti analoghi in maniera dose-dipendente [4,5] e impatta anche sulla termoregolazione e sul funzionamento del tessuto adiposo bruno e dell’ipotalamo [6,7]. Oggi le ricerche analizzano fenomeni e meccanismi cellulari sempre più fini è sofisticati, è ovvio che a fianco dell’importante problema etico ci sia anche il rischio di veder compromessi i risultati delle ricerche qualora dolore e stress non vengano gestiti e impediti. Ma a che punto siamo nella gestione della sofferenza e nell’utilizzo di metodi che possano sostituire l’animale da laboratorio? Da più di vent’anni gruppi di ricerca in vari paesi si dedicano esclusivamente a questi problemi e oggi abbiamo strumenti importanti per quantificare la sofferenza e per ridurla. Esistono metodi di osservazione e valutazione del comportamento che permettono ai ricercatori di quantificare il benessere [8–12] e di trovare le giuste strategie per garantire la serenità degli animali [13–15]. Allo stesso tempo tecnologie di imaging permettono multiple osservazioni su un singolo animale senza procedure invasive, quindi senza causare sofferenza [16,17].

La ricerca stessa sta quindi trovando soluzioni importanti al problema della riduzione del numero di animali e delle loro eventuali sofferenze.

Ma c’è un altro campo di studi estremamente affascinante che sta sviluppando dispositivi artificiali i quali, almeno in parte, riproducono la complessità degli organismi viventi: stiamo parlando della bioingegneria e delle colture cellulari di prossima generazione. Organoidi, colture sotto flusso e organi su chip stanno rivoluzionando la ricerca medica di base: la spinta etica a trovare alternative all’uso dell’animale ha prodotto straordinari strumenti che colmano vuoti importanti nelle metodiche di laboratorio.

Siamo ancora lontani dal poter rimpiazzare l’animale, e ci vorranno forse decenni, ma di sicuro la tecnologia sta già permettendo osservazioni e scoperte che non erano pensabili usando gli animali o le classiche colture cellulari. Ad oggi un laboratorio di medie dimensioni può permettersi l’utilizzo di bioreattori, camere di coltura dove le cellule possono crescere in tre dimensioni, riproducendo in maniera semplificata gli organi di appartenenza, e sotto lo stimolo del flusso del medium di coltura, che mima la circolazione sanguigna. Tutte condizioni impossibili nelle classiche colture cellulari [18,19]. Oppure si possono coltivare cellule dell’epitelio polmonare su un microchip riproducendo le funzioni polmonari per studiare ad esempio l’edema; questo dispositivo può analizzare gli scambi aria-fluidi in tempo reale e può essere connesso ad un computer [20,21] (https://wyss.harvard.edu/media-post/lung-on-a-chip/).

Grande interesse ha poi suscitato la creazione di un organoide cerebrale che, nonostante la ridotta capacità vitale, ha aperto nuovi orizzonti nella ricerca neurologica [22,23]. E ancora, la creazione delle iPS, che sono valse il Nobel al ricercatore che le ha prodotte, permettono di creare una cellula differenziata di qualsiasi organo partendo da semplice cellule di fibroblasti che vengono “trasformati” nella cellula di interesse. Ad oggi questa tecnologia permette di prelevare fibroblasti da pazienti con patologie genetiche, ad esempio la SLA, differenziarli nelle cellule appartenenti all’organo malato e studiare direttamente sul corredo genetico alterato del paziente i meccanismi d’azione o eventuali terapie [24].

Come possiamo vedere, la scienza aiuta la scienza. I problemi anche etici che nascono dalla ricerca scientifica trovano la loro soluzione nel metodo scientifico. Non nelle ideologie, non nella persecuzione di categorie professionali attraverso la gogna mediatica o la disinformazione.

Mai come in questo periodo storico il cittadino è chiamato ad essere consapevole e responsabile delle fonti da cui trae le informazioni, informazioni che lo guideranno in una scelta politica, che sia una raccolta firme o un’altra forma di attivismo civico. Forzature ideologiche hanno drammaticamente portato a scelte politiche sbagliate, a procedure di infrazione che il nostro paese si è trovato a fronteggiare e, ancor peggio, alla paralisi della ricerca di base che, già sotto finanziata, soffre dell’endemico disinteresse da parte delle istituzioni.

In ultima analisi saranno i cittadini le prime vittime della progressive riduzione della ricerca, perché da sempre il livello delle cure mediche e le ricadute tecnologiche nel mondo del lavoro dipendono dalla mole di ricerche che vengono prodotte in un paese. E storicamente i paesi che sono diventati leader mondiali sono sempre stati quelli che hanno investito nella ricerca e nella cultura.

Bibliografia

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Le dipendenze da sostanze stupefacenti http://www.semidiscienza.it/2024/06/26/le-dipendenze-da-sostanze-stupefacenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-dipendenze-da-sostanze-stupefacenti http://www.semidiscienza.it/2024/06/26/le-dipendenze-da-sostanze-stupefacenti/#respond Wed, 26 Jun 2024 13:24:03 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2847

Le dipendenze da sostanze sono un fenomeno complesso e multifattoriale, coinvolge molti aspetti della vita di un individuo, dalla salute fisica e mentale alle relazioni sociali e lavorative. 

L’OMS definisce la “dipendenza patologica” come “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”.

Esistono diversi tipi di dipendenza, tra cui sostanze stupefacenti (eroina, cocaina, cannabinoidi e oppiacei); farmaci antidepressivi, ansiolitici o sonniferi; fumo di sigaretta, alcool.

Cause e prevenzione delle dipendenze

Si pensa che l’insorgenza delle dipendenze sia dovuta a tre fattori: neurobiologici, dovuti a caratteristiche genetiche, a variazioni della disponibilità di alcuni neurotrasmettitori – dopamina, serotonina, noradrenalina – che regolano il tono dell’umore); individuali dovuti a esperienze di vita e alla personalità come ricerca di sensazioni forti, propensione al rischio, desiderio esasperato di successo, bassa autostima; socio-ambientali dovuti all contesto familiare, socio culturale ed economico della comunità in cui il soggetto vive, alle abitudini del gruppo di appartenenza, alla presenza o no di reti di sostegno sociale.

Fattori sociali, culturali sono molto importanti per quanto riguarda l’inizio e il mantenimento (o la recidiva) dell’uso di sostanze. Vedere membri della famiglia e coetanei che utilizzano sostanze aumenta il rischio di iniziare a usarle. I soggetti in terapia trovano molte più difficoltà se sono circondati da altri utenti che utilizzano anche tale sostanza.

La prevenzione è il mezzo più efficace per evitare e ridurre i rischi e i danni alla salute dovuto all’uso e abuso di sostanze psicoattive e alla comparsa di disturbi comportamentali. Le ricerche e le linee guida internazionali propongono l’adozione di approcci strategici multidisciplinari per contrastare e ridurre l’offerta attraverso politiche di regolamentazione dell’accesso; diminuire la domanda modificando gli atteggiamenti delle persone; favorire il coordinamento tra le diverse politiche settoriali. 

Gli interventi possono essere rivolti alla popolazione generale o mirati a individui vulnerabili o con comportamenti problematici prima dell’insorgere della dipendenza.

Come agiscono le droghe

Non tutti i modi di agire delle droghe sono conosciuti, però sappiamo che esiste la corteccia cingolata anteriore, un’area del nostro cervello, importante nella motivazione e nel rinforzo del comportamento.

Nel momento in cui scatta la dipendenza viene iperstimolata, portando alla continua e spasmodica ricerca di quella determinata sostanza o determinato comportamento.

Le droghe coinvolgono lo scambio di informazioni e segnali tra i neuroni del sistema nervoso attraverso i neurotrasmettitori. Questi possono essere stimolanti, come la noradrenalina, adrenalina, dopamina e serotonina, o inibitori, come le endorfine, modulando vari aspetti dell’attività cerebrale. 

Ogni alterazione nell’azione dei neurotrasmettitori, sia di entità che di durata, compromette l’equilibrio fisiologico del cervello.

Le droghe agiscono modificando il rilascio e l’azione dei neurotrasmettitori, influenzando così il loro effetto e la durata.

Indipendentemente dal meccanismo di azione specifico, tutte le droghe aumentano il rilascio di dopamina nella parte del cervello associato alla gratificazione/ricompensa, portando inizialmente a una sensazione di elevata gratificazione. Con il tempo, le attività che solitamente procurano piacere normale diventano meno appaganti, spingendo l’individuo a cercare continuamente dosi sempre maggiori per ottenere una gratificazione sempre più ridotta.

Effetti e conseguenze delle dipendenze da sostanze

Le conseguenze negative sulla salute possono essere principalmente di tre tipi: dirette e dovute agli effetti farmacologici della sostanza e dalla via di assunzione; indirette, come epatite B e C, AIDS, disturbi del sistema nervoso centrale (SNC); sociali legate a comportamenti illegali, violenze, incidenti. 

Le droghe possono essere suddivise in diverse categorie in base ai loro effetti: stimolanti, depressivi, allucinogeni e oppiacei. Gli stimolanti, come la cocaina e le anfetamine, aumentano l’attività del sistema nervoso, portando a un incremento temporaneo dell’energia e della vigilanza. I depressivi, come l’alcol e i barbiturici, riducono l’attività del sistema nervoso centrale, provocando sedazione e riduzione dell’ansia. Gli allucinogeni, come l’LSD e la psilocibina, alterano la percezione della realtà, causando allucinazioni visive e uditive. Gli oppiacei, come l’eroina e la morfina, sono potenti antidolorifici che agiscono sui recettori del dolore nel cervello.

Dal punto vista della salute mentale le sostanze causano ansia, depressione, schizofrenia, apatia, paranoia, disturbi bipolari e della personalità.

Dal punto di vista fisico gli effetti delle droghe sono: danni al sistema nervoso centrale, convulsioni, danni irreversibili alla memoria, infertilità, impotenza, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, lesioni polmonari, lacerazioni epiteliali e venose, overdose e talvolta morte.

Trattamento delle dipendenze

Il trattamento varia a seconda della sostanza e delle circostanze. È impegnativo e comprende uno o più dei seguenti elementi: disintossicazione acuta, prevenzione e gestione dell’astinenza, cessazione dell’uso, mantenimento dell’astinenza. Le diverse fasi possono essere gestite con l’uso di farmaci, consulenze psicologiche e gruppi di supporto. Trattare una dipendenza significa aiutare l’individuo a interrompere l’uso della sostanza, prevenendo le ricadute e recuperando il proprio ruolo sociale e familiare.

Una volta riconosciuta e diagnosticata la dipendenza, è fondamentale rivolgersi a uno specialista capace di fornire un aiuto reale. Il primo passo per il paziente è decidere di uscirne definitivamente. 

I trattamenti per le dipendenze variano e possono includere terapie farmacologiche, percorsi psicologici con professionisti e approcci innovativi. Tra questi abbiamo la stimolazione magnetica transcranica, che stimola aree specifiche del cervello tramite un campo magnetico e la Mindfulness integrata con la psicoterapia cognitivo-comportamentale, particolarmente efficace nel trattamento delle dipendenze da sostanze e nella prevenzione delle ricadute. 

La scelta del trattamento dipende dal caso specifico e può prevedere una combinazione di approcci. La terapia farmacologica è spesso utilizzata per gestire i sintomi dell’astinenza e prevenire le ricadute. I farmaci aiutano a eliminare i sintomi della disassuefazione e a prevenire il riuso della sostanza.

Tra le psicoterapie più efficaci rientrano la terapia cognitivo comportamentale, l’approccio motivazionale e la terapia dialettico comportamentale. Questi approcci hanno dimostrato risultati significativi nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici e nella prevenzione delle ricadute.

Sitografia:

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Intervista con Luciano Celi http://www.semidiscienza.it/2024/06/14/intervista-con-luciano-celi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=intervista-con-luciano-celi http://www.semidiscienza.it/2024/06/14/intervista-con-luciano-celi/#respond Fri, 14 Jun 2024 10:00:00 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2841 In occasione della Giornata Mondiale del Vento, il nostro socio ed esperto di energia risponde a qualche domanda su questa preziosa fonte rinnovabile.

Cosa è la giornata mondiale del vento?

Come molte ricorrenze è un modo per sensibilizzare a livello internazionale l’importanza di questa preziosa fonte di energia rinnovabile, organizzata in Italia dall’ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento). L’obiettivo è quello di diffondere gli aspetti fondamentali dell’energia eolica, attraverso azioni coordinate da WindEurope, dal Global Wind Energy Council e dalle associazioni nazionali. Anche quest’anno la manifestazione ha ricevuto  l’adesione del Presidente della Repubblica e i Patrocini del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero per i beni e le attività culturali, oltre che del Comune di Roma.

Cosa è l’energia eolica?

Si tratta dell’energia prodotta dal movimento di masse d’aria. Possiamo pensare l’aria come un fluido a bassa densità e il fatto che queste masse, a seguito di differenti pressioni e temperature dell’aria stessa in zone contigue, si muovano generando il vento è di importanza fondamentale per la dinamica della meteorologia e del clima. Il vento ha solitamente una direzione e una intensità che possono essere sfruttate attraverso quelle che, con un linguaggio non proprio tecnico, sono conosciute come “pale eoliche” ma che in realtà si chiamano aerogeneratori. Il vento che “spazza” le pale, le fa ruotare e questa rotazione genera energia (elettrica) – per la legge dell’induzione elettromagnetica.

Perché è importante l’energia eolica e qual è il ruolo dell’eolico nella transizione energetica? 

L’energia eolica è una componente importantissima nel percorso che ci dovrebbe portare alla completa decarbonizzazione e al bando dei combustibili fossili che ancora mandando letteralmente avanti il mondo. L’uso di questi ultimi, come sappiamo, non è più possibile se non vogliamo compromettere definitivamente il clima e rendere la Terra un luogo ostile alla vita umana. I due pilastri sui quali quindi possiamo pensare di costruire il percorso di transizione verso le energie rinnovabili sono il fotovoltaico e l’eolico. Sappiamo che il tallone d’Achille delle energie rinnovabili è l’intermittenza: basta una nuvola, il brutto tempo o semplicemente il calare del sole e il fotovoltaico smette di produrre; basta che il vento cessi e gli aerogeneratori si fermano. Ma la buona notizia è che queste due risorse (sole e vento) sono quasi complementari – soprattutto a livello stagionale, anche se non alle nostre latitudini. Questo vuol dire che soprattutto d’inverno, quando il sole sorge tardi, tramonta presto e spesso è coperto dalle nuvole, in certe zone il vento soffia quasi costante e compensa la mancanza di vento. Queste due risorse sono dappertutto anche se non “distribuite” in modo omogeneo – l’Italia, lo sappiamo, è il “paese del sole”, ma ha poco vento, mentre in molti paesi dell’Europa del nord vale esattamente il contrario. Questo ci suggerisce – anzi: ci insegna! – per altro che da soli (come singoli individui, ma anche come singoli paesi), in questa transizione non si va da nessuna parte: occorrono politiche energetiche europee volte a favorire gli scambi dei surplus energetici da rinnovabili tra i vari paesi perché insieme ce la potremo fare, ma da soli, è molto molto più difficile.

Quali sono le sfide dell’eolico?

Come detto sopra l’eolico è un tassello fondamentale della transizione, ma… c’è ancora molto da fare anche qui – soprattutto a livello di “accettazione sociale”. C’è una sorta di vero e proprio astio nei confronti di queste tecnologie rinnovabili: deturpano il paesaggio (invece i capannoni industriali no? e le industrie petrolchimiche no?), i materiali con cui sono fatte non sono riciclabili (e questo non è ormai più vero e ancora: invece un centro commerciale abbandonato è “riciclabile”?) e via così, con un florilegio di pregiudizi e di “sentito dire” che purtroppo denuncia la percezione che una larga fetta dell’opinione pubblica ha su quello che dovrebbe essere deputato al salvataggio della vita sulla Terra per le generazioni a venire. Quindi la prima sfida – nella quale anche il fotovoltaico si trova coinvolta – è questa: l’accettazione sociale a cui dovrebbe accompagnarsi un impianto legislativo e normativo fatto bene che ne regolamenti la diffusione, l’installazione, ecc. Da un punto di vista invece strettamente tecnologico, la vera sfida è la costruzione di impianti eolici off-shore (vale a dire: in mare): il Mediterraneo si presta solo in certe zone a questo tipo di impianti e inoltre, per avere un minore impatto costruttivo, dovrebbero essere galleggianti. La cosa, come possiamo anche solo immaginare da non esperti, è una vera sfida perché le condizioni del mare possono cambiare molto e anche molto repentinamente, ma questa, insieme ad altre tecnologie, potrebbe senz’altro darci una mano per imboccare una via energetica più virtuosa dell’attuale.

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La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue: un atto di solidarietà http://www.semidiscienza.it/2024/06/14/la-giornata-mondiale-del-donatore-di-sangue-un-atto-di-solidarieta/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-giornata-mondiale-del-donatore-di-sangue-un-atto-di-solidarieta http://www.semidiscienza.it/2024/06/14/la-giornata-mondiale-del-donatore-di-sangue-un-atto-di-solidarieta/#respond Fri, 14 Jun 2024 06:59:15 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2832 “Una giornata dedicata a chi sceglie di pensare anche agli altri, donando una parte di sé e consentendo una vita migliore a tanti pazienti affetti da malattie rare del sangue come la talassemia o l’anemia falciforme, e la salvezza a chi ha bisogno urgente di trasfusioni in seguito a interventi chirurgici, incidenti, aggressioni”

La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, si celebra ogni anno il 14 giugno. Questa giornata aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla donazione di sangue e per ringraziare i donatori volontari. 

E’ un evento promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). 

La Nascita della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue

La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue è stata istituita nel 2004 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per aumentare la consapevolezza sulla necessità continua di donazioni di sangue e per celebrare i donatori volontari. La data del 14 giugno è stata scelta in onore del compleanno di Karl Landsteiner, il medico austriaco che nel 1901 scoprì il sistema dei gruppi sanguigni ABO, rivoluzionando le trasfusioni di sangue e rendendole molto più sicure.

Identificò tre tipi principali: A, B e O e solo successivamente fu scoperto il quarto gruppo AB. Nel 1930, Landsteiner ricevette il Premio Nobel per la Medicina per questo lavoro. Il gene che determina il tipo di sangue ABO è situato sul cromosoma 9 e esistono tre forme principali: A, B e O. Ogni individuo ha un gruppo sanguigno specifico determinato dalla presenza o dall’assenza di antigeni sulla superficie dei globuli rossi. Il gruppo sanguigno è come un marchio distintivo del sistema immunitario. Alcuni di noi hanno il gruppo A, altri il B, altri ancora AB o O. Ma cosa significa? Il gruppo A ha antigeni A, il B ha antigeni B, il AB ha sia A che B, mentre l’O non ne ha nessuno. E’ importante conoscere il proprio gruppo sanguigno per poter ricevere una trasfusione di sangue. Infatti, il sangue ricevuto deve essere compatibile con il tuo gruppo. Ad esempio, il gruppo A, può ricevere sangue da persone con gruppo A o O, ma non da quelle con gruppo B o AB.

Campagne e iniziative per la donazione di sangue

Ogni anno, la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue ha un tema specifico per focalizzare l’attenzione su particolari aspetti della donazione di sangue. Il tema del 2024 è sull’importanza della solidarietà e della collaborazione globale per garantire una fornitura di sangue sicura e sostenibile.

“Celebrating 20 years of giving: thank you blood donors!”: questo è il tema diffuso dall’OMS. Celebra il ventesimo anniversario della giornata e ringrazia i donatori di sangue di tutto il mondo per le loro donazioni salvavita nel corso degli anni. È anche un’opportunità per affrontare le sfide continue e accelerare i progressi verso un futuro in cui la trasfusione di sangue sicura sia universalmente accessibile.

Secondo un articolo pubblicato nel 2023 dall’OMS, solo il 50% delle donazioni di sangue viene raccolto nei paesi a basso e medio reddito, che ospitano l’80% della popolazione mondiale. Questo dato evidenzia una disuguaglianza nell’accesso al sangue sicuro e trasfusioni salvavita. Inoltre, solo il 42% delle nazioni ha un sistema di sorveglianza della sicurezza del sangue, il che mette in evidenza lacune nella gestione e nel monitoraggio della catena di approvvigionamento del sangue.

Una preoccupazione ancora maggiore è il fatto che solo il 13% dei paesi a basso reddito ha accesso a test avanzati per malattie trasmissibili tramite il sangue, come l’HIV, l’epatite B e l’epatite C. 

L’Importanza della Donazione di Sangue

Il sangue è essenziale in molte situazioni mediche:

  1. Complicazioni durante la gravidanza e il parto;
  2. Anemia grave nei bambini spesso causata da malattie come la malaria e la malnutrizione;
  3. Vittime di incidenti.
  4. Pazienti chirurgici e oncologici.

Donare sangue è un gesto di grande valore umano e sociale. Ogni donazione può fare la differenza tra la vita e la morte per molte persone. La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue è un’occasione per riflettere sull’importanza di questo atto di generosità e per ringraziare tutti coloro che contribuiscono a salvare vite con il loro dono. 

Sitografia:

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Intervista con Adriana Vernice http://www.semidiscienza.it/2024/06/14/intervista-con-adriana-vernice/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=intervista-con-adriana-vernice http://www.semidiscienza.it/2024/06/14/intervista-con-adriana-vernice/#respond Fri, 14 Jun 2024 06:25:16 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2826 Socia di Semi di Scienza e ideatrice della mostra The sound of Science: la musica ti racconta la fisica.

Adriana all’inaugurazione della mostra a Genova.

Qual è il tuo percorso di studi, cosa fai di lavoro, quali sono i tuoi hobby?

Il mio percorso di studio inizia con una triennale in fisica e una magistrale in matematica con indirizzo in didattica della matematica presso l’Università di Pisa. Durante la magistrale, ho seguito un corso di specializzazione in digital marketing, organizzato in collaborazione tra il dipartimento di matematica e un’azienda specializzata nel settore. Attualmente vivo a Milano e lavoro nel mondo del digital marketing. 

I miei hobby sono molto vari e spaziano dalla divulgazione scientifica alla lettura di romanzi e alla pittura con acquerelli.

Come è nata l’idea di questa mostra?    

La mostra è stata organizzata per la prima volta per il festival della scienza di Genova del 2022. Ogni anno il festival ha una parola chiave e quell’anno era “linguaggi”, questo mi ha fatto accendere una lampadina! Mi sono tornati in mente due articoli che avevo scritto in passato per Focus Online (link) e per un blog universitario (link). L’articolo su Focus parlava di tre canzoni che trattano di scienza, mentre nel secondo discutevo della canzone “Calabi-Yau” dei Cani. Così è nata l’idea di parlare di fisica con il linguaggio della musica.

Quali sono state le sfide più inaspettate che hai incontrato durante la progettazione e l’allestimento della mostra, e come le hai superate?

La progettazione è iniziata a luglio del 2022 e ha comportato la sfida di spiegare argomenti complessi in uno spazio ristretto. Abbiamo risolto questo problema fornendo spiegazioni semplici sui pannelli e lasciando le spiegazioni più dettagliate alle visite guidate. La mostra consiste di 10 pannelli 50×50 cm e l’unico problema che abbiamo riscontrato è stato come appenderli.

Come è evoluta l’idea iniziale della mostra nel corso del tempo, dall’ideazione alla realizzazione finale? Ci sono stati cambiamenti significativi rispetto al progetto originale?

Per poter partecipare al Festival della Scienza abbiamo dovuto proporre la candidatura dettagliata della futura mostra quindi non ci sono stati cambiamenti significativi successivi. Tuttavia, è stato creato un catalogo scaricabile contenente i 10 pannelli della mostra. 

La mostra è già stata vista altrove, vuoi darci dei feedback su come è andata? 

La mostra è stata esposta a Genova, a Milano e attualmente si trova a Prato. 

A Genova ha avuto molta affluenza, con curiosi che si avvicinavano durante l’allestimento ma anche durante l’ultimo giorno quando io e Yuri abbiamo fatto delle visite guidate. 

A Milano, a febbraio 2024, è stata esposta in un locale che normalmente espone quadri e mostre fotografiche. Purtroppo non è stata molto visitata a causa del periodo dell’anno, ma l’evento finale con Yuri e Marco ha attirato molte persone.

A Prato, l’evento iniziale ha avuto molta affluenza e prossimamente la mostra sarà esposta a Pisa.

Hai un pannello preferito?

Beh dipende. Se parliamo di musica, il mio pannello preferito è il primo, sui Pink Floyd. Se parliamo di fisica, preferisco quello che parla del secondo principio della termodinamica con la canzone dei Muse.

Quale impatto speri che la mostra avrà sui visitatori e sulla comunità artistica? Ci sono progetti futuri per modificare o implementare la mostra?

Per il futuro, sarebbe interessante ampliarla con altri pannelli e includere altri ambiti scientifici.

La mia speranza è che la mostra susciti curiosità nelle persone e pianti un seme di scienza.

La mostra a Genova
La mostra a Milano
Yuri Galletti, Tommaso Pecchioli e Marco Reho durante l’inaugurazione a Prato.
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Energeticamente alla ludoteca scientifica http://www.semidiscienza.it/2024/06/02/energeticamente-alla-ludoteca-scientifica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=energeticamente-alla-ludoteca-scientifica http://www.semidiscienza.it/2024/06/02/energeticamente-alla-ludoteca-scientifica/#respond Sun, 02 Jun 2024 14:39:50 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2822 Il nostro laboratorio didattico sull’energia sostenibile sbarca alla ludoteca scientifica di Pisa, presso l’area degli ex-Macelli. L’evento si svolgerà il giorno 19 giugno. Di seguito l’abstract del percorso educativo, rivolto alla scuola primaria.

Energicamente – Alla ricerca dell’Energia sostenibile
L’energia che utilizziamo tutti i giorni nelle nostre case e a scuola, l’energia che arriva dal sole e che può essere prodotta dal vento, dall’acqua e dal mare. L’energia che non si rinnova: il petrolio ed il gas naturale. Tutte le persone hanno accesso all’energia? Ne consumiamo troppa? Scopriremo l’importanza di questa risorsa fondamentale per le nostre vite.

Progetto ideato da Yuri Galletti. Animatrici scientifiche: Alessandra Pafumi e Roberta Leone.

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The sound of Science a Prato http://www.semidiscienza.it/2024/06/01/the-sound-of-science-il-grande-giorno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=the-sound-of-science-il-grande-giorno http://www.semidiscienza.it/2024/06/01/the-sound-of-science-il-grande-giorno/#respond Sat, 01 Jun 2024 13:39:43 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2809

Domenica 26 maggio siamo stati a Prato per l’inaugurazione della terza tappa della mostra, ideata dalla nostra socia Adriana Vernice.

Un percorso espositivo per immergersi nella scienza attraverso canzoni che affrontano alcuni concetti di fisica.

Un pomeriggio tra musica, fisica ed esperimenti dal vivo insieme ai nostri soci Marco Reho, Tommaso Pecchioli e Yuri Galletti. 

Un evento che ha coinvolto adulti e ragazzi uniti per conoscere qualcosa in più e per ricevere spiegazioni semplici (o quasi) a fenomeni complessi, come i quark e le leggi della termodinamica.

Divulgare al grande pubblico rappresenta una gigantesca sfida. Come associazione di promozione sociale proviamo a portare avanti iniziative per lasciare semi di conoscenza, con l’obiettivo di rispondere a domande fondamentali sulla complessità che ci circonda.

Per visitare la mostra potete contattare i referenti dello spazio LANArchico (https://www.facebook.com/LanarchicoPrato/) situato in Via Guido Monaco SNC, Prato.

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The sound of science http://www.semidiscienza.it/2024/05/16/the-sound-of-science-3/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=the-sound-of-science-3 http://www.semidiscienza.it/2024/05/16/the-sound-of-science-3/#respond Thu, 16 May 2024 08:55:31 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2803 La musica ti racconta la fisica…a Prato!

La mostra arriva in Toscana, dopo Genova e Milano sbarchiamo a Prato nella splendida cornice dello spazio artistico LANArchico (https://www.facebook.com/LanarchicoPrato/).

Domenica 26 maggio c’è l’evento di inaugurazione insieme a Marco Reho, Tommaso Pecchioli e Yuri Galletti. Vi aspettiamo!

Evento prenotabile al seguente link:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-the-sound-of-science-la-musica-ti-racconta-la-scienza-906723543527?aff=oddtdtcreator&utm-source=wsa&utm-campaign=social&utm-content=attendeeshare&utm-medium=discovery&utm-term=listing

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http://www.semidiscienza.it/2024/05/16/the-sound-of-science-3/feed/ 0
Stereotipi sessuali nel mondo animale http://www.semidiscienza.it/2024/05/09/stereotipi-sessuali-nel-mondo-animale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=stereotipi-sessuali-nel-mondo-animale http://www.semidiscienza.it/2024/05/09/stereotipi-sessuali-nel-mondo-animale/#respond Thu, 09 May 2024 19:50:41 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=2799 Sei pronto per scoprire tutto sugli stereotipi sessuali nel mondo animale? Questo evento ti porterà in un viaggio affascinante attraverso il regno animale, esplorando i diversi ruoli di genere e comportamenti legati alla riproduzione. Ti aspettiamo sabato 18 maggio 2024 alle 17:00 presso Lanarchico – spazio senza regole per una serata ricca di curiosità e sorprese! Non perdere questa occasione unica per approfondire la tua conoscenza sulla natura e divertirti insieme ad altri appassionati di biologia. Ti aspettiamo!

L’evento è gratuito ed è possibile prenotare i biglietti qui.

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