Profili Antropici. La plastica come misura del nostro tempo
L’inquinamento tossico derivante dalla dilagante sovrapproduzione di rifiuti di plastica è irreversibile, mina direttamente la nostra salute, contribuisce alla perdita di biodiversità, esacerba il cambiamento climatico e genera cambiamenti ambientali dannosi su larga scala e nel lungo periodo. Tuttavia le soluzioni esistono, e nel progetto Profili Antropici vogliamo condividerle con la cittadinanza e le istituzioni.
Il Mar Mediterraneo è uno scrigno di biodiversità, ma è anche uno dei mari più inquinati al mondo. Ogni anno sono scaricati nel Mediterraneo oltre 229.000 tonnellate di rifiuti di plastica. Di questi, le macro plastiche, ovvero rifiuti di grandi dimensioni, rappresentano il 94%, e oltre il 50% di questi rifiuti provengono da Egitto, Italia e Turchia. Nel Mare nostrum si sono già accumulati oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti di plastica e oltre 150 milioni di tonnellate nell’oceano globale.
Studi recenti affermano che stiamo già vivendo un periodo di toxicity debt legato strettamente agli effetti a lungo termine del degrado di materiale plastico e del rilascio di sostanze inquinanti.
Il Mediterraneo è inoltre un hotspot del cambiamento climatico, quindi un luogo dove saranno più accentuati gli effetti di un clima che cambia. È uno dei mari che si è scaldato più velocemente al mondo e in uno scenario business-as-usual, nel 2040, la produzione di plastica contribuirà al 15% delle emissioni totali di CO2. Continuare a produrre plastica è dunque in disaccordo con gli obiettivi internazionali di mitigazione del cambiamento climatico e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050.
Citizen Science
Il progetto Profili Antropici si propone di utilizzare la Citizen Science al fine di migliorare la conoscenza sui diversi tipi di rifiuti di plastica lungo le coste toscane così da proporre delle soluzioni per i tipi di rifiuti più abbondanti. Il progetto mira inoltre a diffondere le conoscenze sui legami tra inquinamento da plastica e cambiamento climatico e impatti in termini di perdita di biodiversità.
La Citizen Science è un complesso di attività di ricerca scientifica condotto da cittadini che sotto la guida di esperti raccolgono dati scientifici al fine di migliorare la conoscenza su un determinato argomento.
Questa visione di scienza come bene comune, accessibile a tutti, è uno degli strumenti di maggior successo per la promozione della partecipazione dei cittadini alla ricerca scientifica e all’utilizzo della conoscenza creata per fare scelte di rilevanza sociale. Ricercatori e cittadini volontari collaborano in tutte le fasi di un progetto scientifico, concorrendo infine alla risoluzione del problema attraverso la promozione di azioni concrete di sensibilizzazione e di prevenzione della dispersione dei rifiuti di plastica nell’ambiente.
Nell’ambito del progetto abbiamo effettuato delle campagne di monitoraggio lungo tre spiagge della Toscana: Cala del Leone (Livorno), Lillatro (Rosignano, Livorno), Bocca di Serchio a Marina di Vecchiano (Pisa).
In ciascun sito di studio, abbiamo raccolto e categorizzato i rifiuti presenti su un transetto di 100 metri parallelo alla linea di riva. I campionamenti sono stati effettuati in tre diversi periodi dell’anno e abbiamo classificato i rifiuti raccolti seguendo la Joint List of Litter Items dell’UE. Oltre 55 volontari delle associazioni Semi di Scienza e di Sons of the Ocean hanno partecipato alla raccolta e alla categorizzazione dei rifiuti, cioè alla produzione dei dati scientifici.
I dati sono poi analizzati statisticamente e confrontati con altri lavori scientifici. Abbiamo potuto rilevare che la quantità di riufiuti presenti sulle tre spiagge da noi studiate supera i limiti precauzionali indicati dalla Strategia Marina. Per i tipi di rifiuti di plastica più comuni abbiamo promosso delle possibili soluzioni, in linea con la Strategia europea sulla plastica e con la Direttiva SUP sulle plastiche monouso.
Promozione delle buone pratiche
I risultati del progetto sono stati resi noti al pubblico e ai decisori politici, affiancando all’illustrazione dei dati scientifici la promozione delle migliori “buone pratiche” di prevenzione della produzione dei rifiuti. Abbiamo inoltre indicato sia azioni individuali che possono essere messe in atto dai singoli cittadini, ma anche e soprattutto su quello che può essere fatto dagli amministratori politici.
Nell’ambito di una conferenza finale del progetto, sono state invitate le tre amministrazioni del territorio toscano sulle cui spiagge abbiamo effettuato i monitoraggi al fine di condividere e individuare azioni concrete che possano essere implementate nel breve e nel lungo periodo per ridurre sul loro territorio il consumo di prodotti in plastica monouso, favorendo quindi la replicabilità di buone pratiche di economia circolare in contesti diversi.
Approfondisci leggendo il confronto tra l’inquinamento sulle coste della Toscana e l’inquinamento a livello europeo e l’intervista a Tosca Ballerini sulle possibili soluzioni. Oppure scarica il scarica il poster con i risultati del progetto o leggi la traduzione italiana dell’articolo scientifico che abbiamo scritto.
Referente: Tosca Ballerini
Per info:
tosca.ballerini@thalassa.one
SMS +39 351 80 98 130
WhatsApp +33 6 52 67 16 25
Controlla la pagina degli eventi per le date dei campionamenti
Il progetto Profili Antropici è realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese ed è coordinato da Semi di Scienza in collaborazione con Sons of the Ocean.
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