ICOS e le sue sentinelle dell’ambiente

Semi di Scienza ICOS INTEGRATED CARBON OBSERVATORY


A cura di ICOS Italia

Osservare, studiare e monitorare gli ecosistemi, gli oceani e l’atmosfera, con l’obiettivo ultimo di elaborare scansioni e set di dati di alta qualità, necessari alla progettazione di strategie efficaci contro le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Questo è l’obiettivo delle diverse stazioni che compongono la rete dell’infrastruttura di ricerca ICOS (Integrated Carbon Observation System). Complessi e differenziati, questi siti di monitoraggio raccolgono informazioni preziose che contribuiscono alla comprensione delle emissioni e degli assorbimenti dei gas a effetto serra, ampliando una conoscenza essenziale, specialmente in ottica del raggiungimento degli obiettivi ambientali e della necessità di ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici.

L’infrastruttura di ricerca europea ICOS RI nasce nel 2008, ed è formata da oltre 150 stazioni distribuite in 13 paesi europei. A livello internazionale, oltre 500 scienziati sono coinvolti nelle operazioni che riguardano la raccolta, l’elaborazione e l’analisi delle informazioni ottenute dai vari siti, localizzati in diverse tipologie di ecosistemi.

La rete italiana si compone attualmente di dieci stazioni atmosferiche, cinque oceaniche e tre atmosferiche. Le strumentazioni dedicate al monitoraggio degli ecosistemi coprono i territori peculiari italiani, spaziando dalla foresta ai campi coltivati fino alle macchie di arbusti. A eccezione della stazione di Lampedusa, che costituisce la più a sud di tutta Europa, i siti atmosferici si trovano principalmente nel nord Italia, sulle Alpi e nel Mediterraneo. Le boe di monitoraggio dell’oceano sono invece posizionate nel Mar Adriatico e nel Mar Ligure. La straordinaria diversità di ambienti, ecosistemi, habitat e realtà ambientali rende l’Italia un punto di osservazione davvero prezioso per la raccolta di dati.

ICOS Italia è coordinato dalla Joint Research Unit (JRU), nata dalla collaborazione di 16 enti di ricerca, università e altri partner. I referenti delle diverse strutture si riuniscono periodicamente nella JRU per riportare sullo stato di avanzamento delle ricerche e per rinnovare l’impegno alla missione dell’infrastruttura. La JRU è coordinata da Carlo Calfapietra, Focal point di ICOS Italia e direttore dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret). All’Università della Tuscia di Viterbo si trova inoltre l’Ecosystem Thematic Centre (ETC), una struttura che si occupa di coordinare e definire i protocolli e l’elaborazione dei dati raccolti da tutti i siti ecosistemici europei. Coordinato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), e dall’Università della Tuscia in collaborazione con l’Università di Antwerp in Belgio e l’INRAE in Francia, l’ETC è diretto da Dario Papale.

Le 18 stazioni della rete italiana sono dotate di strumenti e dispositivi precisi e tecnologicamente avanzati che raccolgono informazioni sulle concentrazioni e sul flusso di gas a effetto serra, ma allo stesso tempo si occupano di raccogliere dati anche su umidità relativa, radiazione solare, precipitazioni, fenologia, indici spettrali della vegetazione, neve, temperatura del suolo, contenuto idrico del suolo, flussi di calore del suolo, vento, concentrazioni di neve. Tutte queste misurazioni sono fondamentali per ricostruire il quadro delle interazioni che si instaurano a livello ambientale tra gli ecosistemi e i gas a effetto serra, specialmente nell’ottica di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. 

Punta di diamante della rete, la stazione di Lampedusa è l’unica in tutto il network che si comporrà di un osservatorio integrato per le tre componenti. Gli strumenti di monitoraggio atmosferico e oceanico sono già attivi e funzionanti, e la stazione ecosistemica si aggiungerà presto al sito, permettendo una visione di insieme unica e completamente nuova sui parametri utili allo studio integrato dell’ambiente.

In vista degli obiettivi di neutralità dal carbonio, la possibilità di usufruire liberamente di dati puntuali in grado di quantificare e ricostruire le dinamiche di scambio, assorbimento e rilascio dei gas a effetto serra, ICOS, con le sue sentinelle dell’aria, dell’acqua e del suolo rappresenta una fonte di conoscenza davvero inestimabile. 

Link utili 

ICOS Italia https://www.icos-italy.it/  

ICOS Europa: https://www.icos-cp.eu/ 

ICOS Data portal https://data.icos-cp.eu/portal/ 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *